Lo scopo nascosto della pillola

Negli anni ’50, lo spettro di un mondo predestinato ad un eccesso di popolazione allarmava scienziati e governi dell’Occidente industrializzato. Cominciò così una corsa frenetica per controllare le popolazioni. Ciò coincise con la scoperta di un processo relativamente poco costoso per fabbricare estrogeno sintetico e progesterone che potevano essere usati come contraccettivi, conosciuti come la pillola in associazione.

Nel dicembre 1967, sugli autobus di New York veniva visualizzato il messaggio rivolto alle donne, lanciato dalla Planned Parenthood: “Si può decidere quanti figli avere”

Benché sin dall’inizio del 1932 si sapesse da esperimenti su animali che l’estrogeno ed il progesterone potevano causare il cancro al seno, all’utero, alle ovaie ed alla ghiandola pituitaria, si pensò che la pillola fosse una soluzione efficace alla crisi di sovrapopolamento. I piani per produrre ormoni sessuali erano già a buon punto e vennero iniziati i test clinici richiesti.

Il premio Nobel Frederick Robbins espresse l’opinione prevalente di quel periodo quando si rivolse ad una riunione della American Association of Medical Colleges dicendo:
I pericoli del sovrapopolamento sono così grandi che potremmo essere costretti ad usare certe tecniche di controllo delle nascite che possono portare rischi considerevoli alle singole donne
Ed esse portavano davvero in sé dei rischi considerevoli. 

Enovid,  la prima pillola anticoncezionale combinata (estrogeni e progestinici). Introdotta negli Stati Uniti nel 1960 e nel Regno Unito nel 1961

Enovid, il primo anticoncezionale orale, ha ottenuto un certificato medico dalla Food & Drug Administration (FDA) Americana nel 1960 sulla base di studi clinici che comprendevano solo 132 donne Portoricane che avevano preso la pillola per un anno o più a lungo.Cinque donne morirono nel corso dello studio, ma non si fece alcuno sforzo per determinare la causa della loro morte. Non c’e da sorprendersi, le prove iniziali erano sbagliate ed inadeguate. Il fatto che fosse evidente che il prodotto non era sicuro non sembrò preoccupare molto i ricercatori. Nonostante quello che avrebbe dovuto essere un avvertimento serio, la pillola fu promossa con tutto l’entusiasmo possibile dalle società farmaceutiche.

Per quanto fosse chiaro molto presto che la pillola causava embolie, non fu che verso la metà degli anni ’70 che la quantità di morti di giovani donne per attacchi di cuore e ictus cominciò ad attirare l’attenzione del pubblico. Gli avvertimenti profetici di alcuni dottori – che l’aumento diffuso dell’uso di contraccettivi orali avrebbe creato rischi per la salute su una scala mai conosciuta in medicina – stavano realizzandosi.

Il Dr. Ellen Grant, uno dei primi ricercatori sugli effetti pericolosi della pillola e autore di The Bitter Pill e di Sexual Chemistry, aveva già detto nel 1960 di essere rimasta sbalordita quando gli ormoni sintetici non erano stati ritirati dal mercato a causa dei loro già riconosciuti e gravi effetti collaterali.
Le statistiche hanno confermato che per le prime donne che avevano usato la pillola c’era un rischio di avere delle trombosi undici volte superiore. In effetti, ci sono attualmente circa 60 milioni di donne in tutto il mondo che “provano” la pillola. É chiaro che le prime rassicurazioni dei governi e delle compagnie farmaceutiche erano menzogne.

Uno studio recente dell’Ufficio dell’Ispettore Generale del Department of Health and Human Services statunitense ha rivelato che più del 70 per cento delle informazioni ai medici sui contraccettivi orali sono “fuorvianti o poco esatte”, facendo dei contraccettivi la categoria di medicine prescritte più ingannevolmente pubblicizzata”, con gli antibiotici al secondo posto.

Anche se la pillola é entrata sotto varie forme e con successo nella vita di milioni di donne, resta il fatto che gli effetti a lungo termine dell’alterazione artificiale della vita orinonale e riproduttiva di una donna é di cattivo augurio non solo per la salute delle donne stesse, ma anche per quella delle future generazioni.
Il Dr. David Clark, un neurologo dell’Università della Kentucky School of Medicine, ha esposto una verità quando ha detto: “La pillola permette degli esperimenti sul totale della popolazione che non sarebbero mai permessi come esperimenti pianificati, come sono generose le donne ad offrire i loro corpi alla scienza medica, anche se non è stato mai dato un consenso basato su informazioni”.

Dal 1975, l’impressione sconvolgente causata dalle morti per embolia ed attacchi di cuore di giovani donne che prendevano la pillola, ha sollevato I’indignazione del pubblico. La conseguente pressione dei gruppi di consumatori ha convinto il Commissario della FDA a proporre che i contraccettivi orali siano accompagnati da un pacchetto di inserti con avvertimenti comprensibili ed estesi circa i possibili effetti collaterali della dose prevista. Ci si aspettava opposizione da parte dei produttori. Ciò che non ci si aspettava, invece, erano gli attacchi violenti da parte della American Medical Association e dell’American College of Obstetricians and Gynecologists. Sembrava che se i professionisti della medicina, che non volevano spargere allarmi ingiustificati fra le pazienti, non informavano a fondo le donne dei rischi, nessun altro avrebbe dovuto farlo.

Pur conoscendo da circa quarant’anni i numerosi effetti collaterali della pillola, ci sono ancora pochi medici che informano adeguatamente le loro pazienti dei numerosi rischi e dei possibili gravi problemi connessi all’uso della pillola.
Nel 1995 il prof. John Guillebaud, un noto esperto Inglese della pianificazione familiare, ha scritto: “Per quanto non privi di rischi, i benefici della pillola superano di gran lunga i suoi rischi. Un altro modo di dirlo é che la pillola é sicura, ma che alcune donne sono pericolose.
Questo modo di parlare a doppio senso culla sia i dottori che le donne in un falso senso di sicurezza, assicurando loro che la nuova generazione di contraccettivi orali é adesso del tutto sicura. Purtroppo, nulla potrebbe essere più distante dal vero.

“La pillola permette esperimenti su tutta la popolazione che non sarebbero mai permessi come esperimenti pianificati”.

Dr. David Clark, neurologo, University of Kentucky School of Medicine.